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F1 | GP Spagna 2022: analisi qualifiche di Barcellona

Leclerc in pole con una F1-75 perfetta, Verstappen segue. Mercedes W13 sulla via del recupero, Bottas conferma Alfa Romeo quarta forza. Disastro Aston Martin

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ANALISI QUALIFICHE

FERRARI: F1-75 PERFETTA PER IL CIRCUIT DE BARCELONA-CATALUNYA

Charles Leclerc ha ottenuto la pole position al termine delle qualifiche che si sono svolte oggi pomeriggio presso il Circuit de Barcelona-Catalunya, sede del GP Spagna, sesto appuntamento stagionale della stagione F1 2022. Per il ferrarista si tratta della pole position stagionale dopo quelle ottenute in Bahrain, Australia e Miami. Il monegasco è stato protagonista di un giro fenomenale dopo aver commesso un errore nel primo time-attack nel quel è finito in testacoda in ingresso della curva 14 nella chicane antecedente all'ultima curva.

Il pilota della Ferrari ha mostrato grande maturità non perdendo la bussola e rimanendo focalizzato sull'obiettivo dal punto di vista mentale non facendosi prendere dalla foga. Il campione F2 2017 ha ottenuto i migliori crono nei settori due e tre, quelli dove la F1-75 si sposa perfettamente con le caratteristiche tecniche del tracciato. Il tratto centrale del tracciato catalano è composto da tipologie di curve differenti: bassa velocità di percorrenza, medio raggio parzializzando l'acceleratore in uscita e ad alta velocità in percorrenza in appoggio.

Soprattutto nelle curve veloci il carico aerodinamico generato dalla vettura modenese fa la differenza rispetto al resto della concorrenza. Il nuovo fondo che mitiga il fenomeno del porpoising ha fornito i riscontri attesi in galleria del vento e i tecnici hanno potuto abbassare ulteriormente le altezze da terra minime della monoposto, intervenendo sugli elementi sospensivi, trovando ulteriore deportanza dal corpo vettura. L'ultima sezione della pista iberica è composta prevalentemente da curve lente dove sono richieste precisione d'inserimento all'avantreno, anteriore reattivo, grip meccanico in trazione e stabilità al retrotreno per evitare sottosterzo in entrata e sovrasterzo in uscita.

Un mix di caratteristiche tecniche che hanno esaltato la F1-75, monoposto contraddistinta dalla spiccata capacità di generare punti di carico aerodinamico soprattutto dal fondo vettura. Il grande interprete è stato Leclerc, che si conferma straordinario nella capacità di trovare il giro perfetto nel momento decisivo. Carlos Sainz, invece, ha chiuso in terza posizione rimediando un distacco di oltre quattro decimi dal compagno di squadra. Lo spagnolo non riesce a massimizzare il potenziale della monoposto riscontrando spesso criticità nel trovare la quadratura del cerchio con la finestra di esercizio degli pneumatici e il bilanciamento.

Fattori che lo portano non esprimersi sempre al massimo, cosa che invece il suo team-mate riesce sovente a fare, tanto l'iberico ha sempre perso in stagione il confronto al sabato con la vettura gemella. Dal punto di vista strategico in ottica gara la Ferrari potrà adottare strategie differenti coi due alfieri. Il monegasco è riuscito a salvare un set di pneumatici soft C3 in Q2 e lo avrà a disposizione per la gara, mentre lo spagnolo non ha più alcun treno di gomme morbide nuove in ottica gara come la maggior parte dei piloti.

RED BULL: VERSTAPPEN OTTIMIZZA IL PACCHETTO

Dopo che le prove avevano denotato una Red Bull non molto performante sul giro secco, le qualifiche odierne hanno mostrato una in miglioramento. Infatti Max Verstappen ha chiuso secondo a sandwich tra le due Ferrari trovando un giro decisamente positivo nel primo short-run. Tuttavia, il campione del mondo in carica non si è potuto migliorare nel secondo time-attack dato che il DRS si è bloccato sulla sua vettura, cosa che lo ha costretto l'olandese ad alzare bandiera bianca.

Il suo rivale ferrarista aveva chiuso un giro superlativo e non è detto che l'iridato non potesse quanto meno avvicinarsi a quel crono nell'ultimo tentativo disponibile. Per quanto riguarda Sergio Perez, il messicano ha confermato le difficoltà riscontrate nell'arco del fine settimana spagnolo chiudendo quinto non riuscendo mai a trovarsi a proprio agio con la RB18.

Nonostante le problematiche riscontrate da Perez, la vettura anglo-austriaca si giocherà le sue carte in ottica con un ritmo che nelle simulazioni del venerdì è passo migliore delle rivali. La gestione dell’usura degli pneumatici sarà cruciale dato l’accentuato degrado e le temperature dell’asfalto nell’ordine dei 55 gradi. Su questo aspetto la Red Bull può contare su un assetto meccanico ottimizzato, con gli elementi sospensivi morbidi che consentono più precisione d’inserimento all’avantreno e un minor surriscaldamento delle coperture all’anteriore.

Oltre a questo, la prestazione di Verstappen ha mostrato come gli aggiornamenti introdotti funzionino. Il costruttore di Milton Keynes prosegue il proprio lavoro sul fondo della vettura, zona nevralgica per la produzione del carico aerodinamico delle nuove vetture ad effetto suolo. Il primo importante aggiornamento sul per quanto concerne il fondo è arrivato ad Imola, dove il team anglo-austriaco aveva introdotto un fondo dal medesimo disegno ma più leggero di 4 chilogrammi per via dell'impiego di materiali di produzione più leggeri. La specifica portata a Barcellona presenta un duplice aggiornamento. È stato introdotto un sezione più rigonfiata nella zona anteriore appena davanti alla fiancata e leggermente dietro la sezione di ingresso dei canali Venturi per l'effetto suolo.

L'obiettivo è quello di aumentare la pressione dell'aria localizzata nella parte superiore del fondo per incrementare la deportanza. L'altra novità è rappresentata dal fatto che il profilo del bordo laterale prosegue sino ai pneumatici posterior senza denotare più un rientro nell'area centrale come nella specifica antecedente. In questo modo vi è una superficie più ampia per la generazione di carico aerodinamico dal corpo vettura con una miglior pulizia dei flussi verso il retrotreno.

MERCEDES: W13 IN REALE PROGRESSO

Per i campioni del mondo in carica si è trattata della miglior qualifica stagionale. Da sottolineare soprattutto la prestazione di George Russell, quarto davanti alla Red Bull di Perez e non distante dalla Ferrari di Sainz. Lewis Hamilton ha chiuso sesto. Le novità tecniche introdotte a Miami e Barcellona stanno migliorando le prestazioni della W13 E Performance.  Con l'introduzione della seconda Power Unit stagionale, il costruttore tedesco sembrerebbe aver trovato qualche extra performance della PU M13E Performance, tanto che costantemente i due piloti hanno ottenuto la miglior prestazione nel primo settore, dove vi è il lungo rettilineo del traguardo da oltre 320 km/h di velocità di punta. La vettura tedesca ha mostrato una consistente decrescita del porpoising.

Una delle criticità emerse con la nuova generazione di monoposto è quella relativa al fenomeno del porpoising. Il pompaggio aerodinamico si verifica sui rettilinei o nei tratti curvilinei da percorrere in pieno, come si è denotato all’Albert Park Circuit dalla curva 8 alla curva 9. In queste circostanze si nota come la vettura saltelli frequentemente a causa del fatto che vi sia un distacco continuo della vena fluida dal fondo della vettura, il che porta a delle oscillazioni che si ripercuotono su tutta la monoposto.

Questo si verifica quando il carico verticale aumenta progressivamente sulla vettura di F1, per via delle forze aerodinamiche delle forze generate, al punto che il passaggio dell’aria al di sotto del fondo si assottiglia al tal punto da far stallare l’elemento. Questa zona di una vettura di F1 rappresenta un punto cruciale per generazione del carico aerodinamico.

Con la differenza di pressione dell’aria che vi è tra i due lembi (superiore e inferiore) si crea, in questo punto nevralgico della monoposto, un vortice corposo che va canalizzato in modo da mitigare la scompenso aerodinamico che si verifica. Ragion per cui per limitarlo sono state messe a punto nuove specifiche del fondo da parte di diverse scuderie con appendici longitudinali rialzate davanti agli pneumatici posteriori in modo da evitare che l’effetto di quel vortice corposo porti la bassissima pressione dell’aria, che si genera per l’elevata rotazione, ad un eccessivo abbassamento del fondo della monoposto.

ALFA ROMEO QUARTA FORZA, DISASTRO ASTON MARTIN

Oltre ai tre team di punta sono giunti altri ottimi spunti di riflessione dalla qualche odierne. Infatti l'Alfa Romeo continua a confermarsi quarta forza con Valtteri Bottas. Il finlandese ha chiuso in settimana posizione massimizzando un'altra volta il potenziale tecnico della C42 in questa fase iniziale della stagione. Il finnico aveva ottenuto il quinto posto nelle qualifiche di Miami dopo un venerdì ricco di problematiche, sulla medesima lunghezza d'onda il fine settimana catalano.

La vettura italo-svizzera è reduce con lo scandinavo da un quinto e un settimo posto, target che sembrerebbe alla portata anche domani in gara. Per la prima volta dal GP Brasile 2019 la Haas ha portato nel Q3 ambedue le monoposto. Kevin Magnussen ha chiuso ottavo, Mick Schumacher decimo. Il danese ha colto una quarta fila che da la dimensione di come la VF-22 possa essere una presenza quasi fissa tra i primi dieci in qualifica. Discorso diverso in ottica gara, dove la vettura americana è soggetta a un'usura accentuata delle coperture come si è denotato ad esempio ad Imola sia nella Sprint Race del sabato sia nella Race della domenica.

Tra le due vetture nordamericane si è issato Daniel Ricciardo. L'australiano della McLaren ha battuto per la prima volta in qualifica nell'arco della stagione il compagno di squadra. Tuttavia, la MCL36 non sembrerebbe aver mantenuto la progressione tecnica che si era denotata all'Albert Park Circuit e all'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari, dove nel corso della tappa imolese era parsa addirittura terza forza. Lando Norris ha chiuso undicesimo, perdendo l'accesso alla Q3 dopo che gli è stato cancellato il crono per aver oltrepassato i track limits in uscita dalla curva 12.

Il britannico ha chiuso davanti a Esteban Ocon, unica Alpine superstite nella seconda manche delle qualifiche. Già, perché l'altra, quella di Fernando Alonso, è stata eliminata nel Q1 col diciassettesimo tempo. Lo bi-campione del mondo è rimasto invischiato nel traffico nell'ultimo time-attack a causa di un errore di comunicazione e tempistica del muretto box. Infatti lo spagnolo ha sopravanzato Hamilton e si è issato dietro a Norris per non prendere bandiera dato che era stato avvisato dai box che avesse poco margine di tempo, quando in realtà aveva 20 secondi a disposizione.

Tuttavia, la A522 non è parsa in forma come nelle prove libere, soffrendo forse di più il surriscaldamento dovuto all'incremento delle temperature dell'ambiente e dell'asfalto. La settimana sarà appannaggio delle AlphaTauri, con Yuki Tsunoda 13° davanti a Pierre Gasly. Le monoposto della Scuderia di Faenza hanno chiuso davanti all'Alfa Romeo di Guanyu Zhou. Da dimenticare invece le qualifiche dell'Aston Martin, con Sebastian Vettel sedicesimo e Lance Stroll diciottesimo.

Per il costruttore britannico oltre alla debacle tecnica potrebbe giungere un contraccolpo dal punto di vista psicologico. Infatti, per la tappa catalana, il team inglese ha portato una versione B della AMR22, con delle fiancate ridisegnate da zero ispirandosi alla Red Bull RB18. Una nuova filosofia aerodinamica su una filosofia progettuale differente che ha fatto sprofondare ulteriormente la vettura. Gli upgrade aerodinamici non hanno rappresentato un punto di svolta, anzi, e questo potrebbe pone forti dubbi sul progetto AMR22 che, considerando il budget-cap, sembrerebbe irrecuperabile nel proseguo della stagione

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